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Restaurata la vetrata centrale della Chiesa di San Biagio
Montepulciano - Chiesa rinascimentale di San Biagio, restaurata la vetrata del 1500
Tempio della Madonna di San Biagio, capolavoro di Antonio da Sangallo il Vecchio
Sarà presentato oggi sabato 24 settembre alle 18 il restauro della vetrata centrale della Chiesa rinascimentale di San Biagio. All'interno di quello che viene comunemente chiamato "Tempio", si alterneranno nella presentazione Giovanna Virde, che già in passato aveva condotto uno studio sulla vetrata raffigurante l'Immacolata Concezione, e il maestro Daniele Angellotto, che alla fine dello scorso anno, con cura e meticolosità, ha provveduto al restauro della prestigiosa opera sotto lo sguardo vigile e sempre attento di Laura Martini, funzionario della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo.
© Foto D'Arte Firenze
La vetrata, datata 1551 (quindi coeva al monumentale edificio poliziano), è opera di Michelangelo di Cipriano d'Urbano da Cortona, e riprende un famoso dipinto del Signorelli. Al restauro della preziosa opera, riportata al suo originario splendore cinquecentesco, ha contribuito in maniera determinante l'Associazione delle Fabbricerie d'Italia. Il tutto sotto l'attenzione delle Opere Ecclesiastiche Riunite, guidate dall'architetto Riccardo Pizzinelli che insieme al Consiglio di Amministrazione dell'Ente ha voluto dedicare questo intervento alla memoria del Consigliere Alfonso Amorosa, notaio apprezzato presso gli ambienti poliziani.
© Foto D'Arte Firenze
Alla presentazione sarà presente anche la comparsa della Contrada "Le Coste" in costumi d'epoca, che offrirà l'aperitivo nei locali della Canonica di San Biagio, subito dopo la presentazione. In occasione della serata, precisa il parroco don Domenico Zafarana, verrà consegnato un ricordo consistente in un'immagine della vetrata appena restaurata e una brochure con il testo che illustra il significato artistico e teologico della stessa.
Noi di Foto D'Arte Firenze siamo orgogliosi di aver contribuito alla realizzazione delle immagini che documentano questo eccezionale e delicato intervento di restauro che ha riportato al suo originario splendore un'opera veramente unica nel suo genere.
© Foto D'Arte Firenze
L'appuntamento è dunque per il pomeriggio di oggi, per poter ammirare, grazie all'effetto luminoso, quella che, insieme alle sfumature del travertino dorato dal tempo, è la testimone privilegiata di cinque secoli di storia dell'edificio rinascimentale apprezzato in tutto il mondo.
Cristian Ceccanti | Foto D'Arte Firenze @ Chiesa di San Biagio - Montepulciano (SI)
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Restaurata "L'Uccisione di Priamo". Il capolavoro del Canova torna in Accademia
Sembrava ormai irrimediabilmente perduta, dopo essere andata in frantumi a causa della caduta accidentale occorsa due anni fa durante la sua movimentazione per essere esposta ad una mostra ad Assisi dedicata al suo autore. Ma il 25 marzo, dopo un difficilissimo intervento di restauro, "L'Uccisione di Priamo" di Antonio Canova ha finalmente ritrovato la luce dei riflettori nella Gipsoteca della Fondazione Accademia delle Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia.
Grande soddisfazione da parte di tutti coloro che hanno preso parte al lavoro di ricollocazione, ma soprattutto da parte di Daniele Angellotto, il restauratore fiorentino esperto in opere canoviane, indicato dalla Soprintendenza per ricomporre il bassorilievo: «Un restauro particolarmente difficile se si pensa che solo Pirro (al centro dell’opera) era ridotto in oltre 200 pezzetti», sottolinea Angellotto.
Per il restauro dell'opera, cui è stato anche applicato un supporto in fibra di carbonio, è stata fondamentalmente inventata una tecnica nuova: «La frammentarietà era veramente esagerata - spiega il restauratore - e non vi era nessuno piano di appoggio per poter, poi, riassemblare i pezzi. [...] Ho utilizzato un’ottima colla di restauro di ultima generazione (fluorurato) che consente un restauro reversibile, ovvero che può essere rimosso in qualsiasi momento. Un lavoro durato un anno e mezzo, ma che alla fine ha dato un risultato soddisfacente».
© Foto D'Arte Firenze
Soddisfatto anche Giovanni Manuali, presidente dell’Accademia di Belle Arti, per il quale, quella occorsa al capolavoro canoviano è stata «una brutta vicenda che si è conclusa in maniera fortunatamente molto positiva, grazie alle abili mani del restauratore, ma che ci insegna che mai più un’opera della Gipsoteca sarà spostata».
© Foto D'Arte Firenze
In virtù di una proficua collaborazione, consolidata negli anni, Il dott. Angellotto si è rivolto a noi di Foto D'Arte Firenze per le riprese fotografiche del bassorilievo. Un incarico che abbiamo accettato con entusiasmo, consapevoli dell'importanza e della delicatezza di un restauro che ha restituito all'Arte italiana un'opera dal grande valore iconografico.
© Foto D'Arte Firenze
Dopo la ricollocazione del bassorilievo, l'Accademia è rimasta aperta al pubblico durante il fine settimana di Pasqua, in attesa del convegno che farà da corollario alla mostra Antonio Canova e il “tesoro ritrovato”, che si svolgerà dal 14 maggio al 9 luglio 2016 a Sangemini.
Cristian Ceccanti fotografo | Foto D'Arte Firenze con la preziosa collaborazione di Simone Baroncelli
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Biblioteca Medicea Laurenziana. La rinascita delle splendide vetrate del Salone di Michelangelo
Situata nel cuore storico di Firenze, all'interno del complesso edilizio di San Lorenzo, con i suoi 11000 manoscritti e i suoi 2500 papiri egizi la Biblioteca Medicea Laurenziana custodisce un tesoro librario unico al mondo per importanza filologica e artistica, che riflette, in particolare, alcune delle tappe fondamentali della storia del Rinascimento fiorentino.
In seguito ad interventi di ammodernamento, che videro impegnato anche Filippo Brunelleschi, la struttura fu destinata ad ospitare il patrimonio di manoscritti della famiglia medicea e l'ascesa al soglio pontificio di Giulio de' Medici (Clemente VII) diede impulso all'idea maturata in precedenza da Lorenzo il Magnifico di trasformare i locali in una biblioteca pubblica. Il nuovo papa affidò il progetto a Michelangelo Buonarroti, che riorganizzò abilmente gli spazi ricavando una vasta sala di lettura ed un secondo locale di consultazione.
I lavori si interruppero con la partenza di Michelangelo da Firenze e la morte improvvisa dell'illustre committente, per poi riprendere vent'anni più tardi grazie al granduca Cosimo I, che fece inaugurare la biblioteca nel 1571, dopo aver trasformato l'originaria sala di lettura michelangiolesca in un elegante vestibolo d'ingresso a sviluppo verticale, con una mirabile scalinata realizzata in pietra serena dallo scultore Bartolomeo Ammannati su disegno dello stesso Buonarroti.
Quella che doveva essere la sala secondaria costituisce invece l'attuale sala di lettura, caratterizzata da un lungo corridoio fra due file di banchi, detti plutei, aventi funzione di leggio e custodia e illuminati da un mirabile ciclo di vetrate recanti i simboli dell'araldica medicea in un tripudio di motivi a grottesca, armi, emblemi e putti alati, riferibili probabilmente a maestranze fiamminghe su disegno di Giorgio Vasari.
Realizzate per ultime, queste vetrate hanno subito in passato diversi restauri. L'ultimo intervento, avviato nel 2003 per l'aggravarsi della situazione conservativa, è stato realizzato grazie all'Opificio delle Pietre Dure, antico Istituto fiorentino nato sotto il patrocinio di Ferdinando I de' Medici.
Essendo stati inseriti nell'elenco 2013 di Operatori Economici per servizi di documentazione fotografica di Beni Culturali, noi di Foto D'Arte Firenze abbiamo potuto seguire le delicate fasi di restauro, che in parte hanno richiesto il trasferimento delle vetrate all'interno del laboratorio dell'Opificio. Un'esperienza per noi "esclusiva" ed estremamente affascinante, vissuta al fianco del direttore dei lavori Rosanna Moradei e del restauratore Daniele Angellotto e che ci ha permesso di osservare da vicino la rinascita di questi autentici capolavori dell'arte vetraria, cornice perfetta di un luogo che ancora oggi, a distanza di secoli, rimane uno dei poli artistico-culturali più importanti al mondo.
Vetrata n.18 prima e dopo l'intervento di restauro © Foto D'Arte Firenze
Di seguito il link con la presentazione ed i dettagli dei lavori:
Biblioteca Medicea Laurenziana | Restauro del ciclo di vetrate
Opificio delle Pietre Dure (OPD) - Ciclo di vetrate del Salone di Michelangelo
Cristian Ceccanti & Ivan Rossi fotografi | Foto D'Arte Firenze @ Biblioteca Medicea Laurenziana | Piazza S.Lorenzo, 9 Firenze
Le metope del tempio di Canova. Riprese fotografiche di Foto D'Arte Firenze durante il restauro a Venezia
Le trasferte a Venezia di Foto D'Arte Firenze per i capolavori di Antonio Canova
Per circa un'anno e mezzo Foto D'Arte Firenze ha seguito l'accurato e meticoloso intervento di restauro sulle opere del Canova a Venezia.
Sono state delle trasferte impegnative ma sicuramente entusiasmanti, immersi tra le tante opere d'arte che questa città ci ha offerto.
A fianco di Daniele Angellotto, l'abile restauratore che si è occupato del recupero di questi gessi del Canova, abbiamo iniziato a produrre tutta la documentazione fotografica necessaria iniziando a fotografare le metope nel loro stato iniziale.
Visto lo stato in cui questi gessi si trovavano si è trattato di un'intervento di restauro molto impegnativo sotto tutti i punti di vista, culminato in un eccezionale recupero.
Foto D'Arte Firenze vi presenta una galleria di immagini realizzate nei depositi dell'Accademia durante le numerose trasferte a Venezia.
https://blog.fotodartefirenze.it/index.php/fotografia-per-arte/itemlist/tag/daniele angellotto#sigProGalleria1beec9b93d
Leggi l'articolo del blog di Foto D'Arte Firenze sulla presentazione di queste opere restaurate alle Gallerie d'Italia di Milano.
Un' interessante approfondimento su Le CANDIDE METOPE DOPO IL RESTAURO "ULTIMO CAPOLAVORO" DI CANOVA - Arskey | magazine d'arte moderna e contemporanea
Il ritorno di Napoleone. Il gesso di Canova a Brera restaurato
Milano, Pinacoteca di Brera sala XIV.
Il monumentale gesso di Napoleone in veste di Marte Pacificatore di Antonio Canova, dopo duecento anni, torna in uno dei saloni della Pinacoteca. Il gesso infatti era stato collocato in una delle sale della nuova grande galleria ricavata nel vano superiore della chiesa soppressa di Santa Maria di Brera a ricordo del grande patrocinatore della Pinacoteca.
Alto più di tre metri e pesante quasi due tonnellate, al grande calco in gesso era capitato lo stesso sfortunato destino di tanti monumenti e immagini dell'Imperatore e Re d'Italia dopo la battaglia di Waterloo: alcuni furono distrutti, altri danneggiati, altri ancora rimossi e custoditi in luoghi appartati affinché non fossero esposti alla pubblica vista.
Rimosso dai Saloni Napoleonici già nel 1814, il grande gesso è stato affidato nel novembre del 2008 alle cure di Daniele Angellotto di Firenze.
Il restauro ha restituito al gesso il suo originale valore, recuperandone la qualità, la definizione dei particolari e delle rifiniture che ne fanno un'opera unica, quale era nelle intenzioni dello stesso Canova che dedicava ai gessi le stesse cure e attenzioni riservate alle sculture in marmo.
Foto D'Arte Firenze è entusiasta di aver potuto seguire tutte le fasi del delicato intervento di restauro realizzando una meticolosa ed esaustiva documentazione fotografica confluita nella pubblicazione del volume edito da Electa a cura di Matteo Ceriana.
Il sito web Beni Culturali che presenta l'evento e quello di Electa.
Canova. L'ultimo capolavoro. Le metope del tempio - Gallerie d'Italia Milano
Un gradito invito.
Oggi abbiamo ricevuto dalla Direzione Eventi di Intesa Sanpaolo l'invito alla conferenza stampa di presentazione della mostra "Canova. L'ultimo capolavoro. Le metope del tempio".
L'esposizione è organizzata da Intesa Sanpaolo in partnership con la Soprintendenza Speciale PSAE e per il Polo Museale della città di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare e in collaborazione con la Fondazione Cariplo.
Il recente restauro di sei bassorilievi in gesso conservati presso le Gallerie dell'Accademia di Venezia, ispirati a episodi dell'Antico e del Nuovo Testamento, e lo studio dei documenti ad essi relativi hanno portato alla luce opere di grande valore storico.
Sono infatti state identificate nelle opere restaurate i modelli originali per le prime delle trentadue metope - i pannelli decorativi destinati a ritmare il fregio dorico - che Antonio Canova, moderno Fidia, intendeva realizzare per il pronao del Tempio della natia Possagno, l'edificio maestoso da lui stesso progettato ispirandosi all'architettura del Partenone e del Pantheon.
Foto D'Arte Firenze è onorata di aver contribuito con le proprie immagini alla realizzazione del catalogo che accompagna la mostra edito da Silvana Editoriale e di aver potuto seguire in tutte le sue fasi il delicato intervento di restauro condotto da Daniele Angellotto a Venezia (leggi l'articolo sul blog di Foto D'Arte Firenze con le immagini durante i lavori).
Aperta al pubblico dal 4 ottobre 2013 al 6 gennaio 2014 presso le Gallerie d'Italia a Milano, la mostra sarà poi ospitata al Metropolitan Museum of Art di New York dal 20 gennaio al 27 aprile 2014.
Visita il sito delle Gallerie d'Italia.
Visita il sito delle Gallerie dell'Accademia.
Il video di presentazione della mostra.